Due basi striatali
per capire un motto di spirito e ridere
ROBERTO
COLONNA
NOTE E NOTIZIE - Anno XX – 18 novembre
2023.
Testi
pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di
Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie
o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione
“note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati
fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui
argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione
Scientifica della Società.
[Tipologia del testo: RECENSIONE]
La nostra comune esperienza dell’umorismo
nella comunicazione verbale, quale quella di sentire un gioco di parole
divertente, ascoltare una barzelletta o cogliere un aspetto risibile in una
narrazione episodica di fatti reali, implica almeno due fasi neurofunzionali
distinte, costituite 1) dalla comprensione, consistente nell’afferrare
il senso umoristico, e 2) dal divertimento, consistente nella reazione
all’effetto evocativo prodotto dal significato spiritoso, e spesso manifestata
da una risata o da un sorriso. Allo stato attuale delle conoscenze si ritiene
che le due fasi corrispondano a due ordini di processi cognitivamente complessi
e tra loro ben distinti.
La massima parte degli studi condotti per
identificare le basi neurofunzionali di questi due ordini di processi è stata
condotta come esplorazioni mediante risonanza magnetica funzionale (fMRI) delle
regioni della corteccia cerebrale attive durante le due fasi, riprodotte
in compiti sperimentali. Tali lavori hanno identificato varie aree corticali attive
durante la comprensione e la reazione allo stimolo umoristico;
alcune di queste aree sono state considerate possibili regioni-chiave nella
mediazione dei processi. Le strutture sottocorticali sono state
raramente e solo superficialmente prese in considerazione, mentre le evidenze
raccolte nella ricerca sui processi cognitivi comuni con altre funzioni suggerisce
la possibilità della partecipazione di nuclei della base encefalica.
Lo striato dorsale contribuisce alla working
memory, all’elaborazione discriminativa dell’ambiguità e alla flessibilità
cognitiva, ossia tutte funzioni che sono richieste per un efficace
riconoscimento degli stimoli umoristici.
Lo striato ventrale ha un’importanza critica nei
processi del sistema a ricompensa e nella percezione delle sensazioni positive
e di piacere legate al divertimento.
Margaret Prenger e
colleghi hanno ipotizzato che lo striato dorsale abbia un ruolo nella
comprensione dell’umorismo e lo striato ventrale lo abbia nel suo
apprezzamento; su questa base hanno condotto uno studio che ha ottenuto
risultati di notevole interesse.
(Prenger
M., et al., Establishing the roles of the dorsal and ventral striatum in
humor comprehension and appreciation with fMRI. Journal of Neuroscience – Epub ahead of print doi: 10.1523/JNEUROSCI.1361-23.2023, 2023).
La provenienza degli autori è la seguente: Department of Neural and Behavioral Sciences,
Pennsylvania State University College of Medicine, Hershey, PA (USA);
Department of Neurobiology, Harvard Medical School, Boston, MA (USA); Division
of Endocrinology, Diabetes and Metabolism, Department of Medicine, Beth Israel
Deaconess Medical Center, Harvard Medical School, Boston, MA (USA); Stanley
Center for Psychiatric Research, Broad Institute of Harvard and MIT, Cambridge,
MA (USA); Department of Neurobiology, Harvard Medical School, Boston, MA (USA).
Margaret Prenger e
colleghi hanno indagato le due compartimentazioni morfo-funzionali delle
formazioni striatali in relazione ai due ordini di processi necessari per la
comprensione e l’apprezzamento di stimoli umoristici, impiegando la risonanza
magnetica funzionale fMRI (functional magnetic resonance imaging) su
volontari in condizioni di saggio. Il campione era costituito da 26 giovani
adulti di entrambi i sessi, che hanno completato due compiti di evocazione umoristica
(humor elicitation tasks) durante l’esecuzione
di scansioni fMRI a 3 Tesla: una prova tradizionale basata sull’umorismo
da barzelletta e un paradigma audio-visivo naturalistico del genere sitcom
(tipo Seinfeld-viewing task).
Consideriamo i risultati dell’indagine morfo-funzionale.
Con entrambi i metodi di evocazione dell’effetto umoristico, l’analisi dell’encefalo
intero ha rivelato quanto segue:
1) per la comprensione dell’umorismo l’attivazione
corticale nel giro frontale inferiore, nel giro frontale medio e nel giro
temporale medio;
2) per l’apprezzamento dell’umorismo la
corteccia del lobo temporale.
Con la specifica analisi fMRI delle regioni di
interesse (ROI) i ricercatori hanno valutato la possibilità che l’attivazione
dello striato dorsale e dello striato ventrale possa essere in
correlazione con questi processi.
In entrambe le prove indagate, Margaret Prenger e colleghi hanno dimostrato che la comprensione
dell’umorismo richiede la partecipazione sia dello striato dorsale che
dello striato ventrale, mentre l’apprezzamento, ossia il piacere
che fa seguito all’aver afferrato la battuta di spirito, richiede
esclusivamente lo striato ventrale.
Come giustamente sottolineano gli autori dello
studio, i risultati ottenuti – per il cui dettaglio si rimanda al testo
integrale del lavoro originale – definiscono un ruolo precedentemente ignorato
dello striato dorsale nella comprensione dell’umorismo ed enfatizzano l’intervento
dello striato ventrale nell’elaborazione di tutta l’esperienza
umoristica in generale.
L’autore della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e
invita alla lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del
sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).
Roberto Colonna
BM&L-18 novembre 2023
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